Eredità e tasse la novità del 2025 che interessa tutte le famiglie italiane

Dal 1° gennaio 2025, il sistema fiscale italiano riguardante eredità e tasse di successione è stato oggetto di una riforma che modifica profondamente le regole e i meccanismi di calcolo, portando una serie di vantaggi e semplificazioni per tutte le famiglie italiane. I cambiamenti, frutto del Decreto Legislativo 139/2024, puntano in particolare alla semplificazione burocratica, ad una maggiore trasparenza e alla riduzione degli oneri fiscali sulle trasmissioni di patrimonio tra generazioni.

Le principali modifiche: distinzione tra donazioni e successioni

Il punto cardine della riforma riguarda la separazione tra le donazioni effettuate in vita e le successioni ereditarie. Fino al 2024, per il calcolo delle imposte di successione si consideravano cumulativamente sia le donazioni ricevute in vita che i beni ereditati da una persona defunta. Dal 2025, questa somma non viene più effettuata: le donazioni a favore degli eredi, fatte dal defunto durante la sua vita, vengono conteggiate solo ai fini della determinazione delle quote di spettanza, ma non si sommano più per il calcolo della tassa, con un impatto fiscale molto favorevole per i beneficiari delle grandi eredità.

Questa separazione può tradursi in risparmi fiscali notevoli, soprattutto per le famiglie che hanno effettuato importanti donazioni negli anni precedenti la successione, dato che la tassa di successione non sarà più gravata dagli importi già donati.

Nuove aliquote e franchigie: favorire la trasmissione della ricchezza

La riforma ha ridotto le aliquote delle imposte sui trasferimenti immobiliari dallo 2% all’1,5% per le abitazioni, agevolando così la trasmissione del patrimonio immobiliare tra le generazioni. Rimangono, però, invariati i principali riferimenti di legge sulle imposte indirette (come il Decreto Legislativo 346/1990), ma con modifiche sostanziali per:

  • Franchigie di esenzione: Fino a 1 milione di euro per ciascun beneficiario se l’erede è il coniuge o un figlio, con aliquota al 4%. Per fratelli e sorelle la franchigia è di 100.000 euro e l’aliquota sale al 6%. Per altri parenti, la soglia scende ulteriormente e l’aliquota sale all’8%.
  • Autoliquidazione dell’imposta: Dal 2025, gli eredi devono calcolare e versare l’imposta direttamente entro 90 giorni dalla presentazione della dichiarazione di successione.
  • Liberalità d’uso: Maggiori chiarimenti sulle donazioni informali tipiche della vita familiare, che non rientreranno nel cumulo ai fini fiscali.

Semplificazioni documentali e procedurali

Un altro aspetto rivoluzionario riguarda la presentazione e gestione della dichiarazione di successione. I documenti necessari sono stati notevolmente ridotti, favorendo la rapidità e la digitalizzazione dei processi:

  • Non è più obbligatorio allegare certificati di morte e stato di famiglia; possono essere sostituiti con una semplice autocertificazione, snellendo la pratica per gli eredi.
  • Non servono più gli atti di vendita relativi agli ultimi sei mesi né tutta la documentazione catastale collegata per la dichiarazione di successione.
  • L’unica modalità di presentazione della documentazione diventa quella telematica, da inviare entro 12 mesi dall’apertura della successione, e sarà sufficiente la firma digitale di uno solo degli eredi coinvolti nella pratica.

Questa procedura si pone l’obiettivo di eliminare una buona parte della burocrazia e di rendere più semplice il passaggio generazionale della ricchezza familiare in Italia.

Implicazioni pratiche: quali sono i benefici per le famiglie italiane?

Vantaggi fiscali immediati

La riforma del 2025 consente a molte famiglie italiane di trasmettere il patrimonio ai figli con un’imposizione fiscale ridotta. La franchigia di 1 milione di euro per ciascun beneficiario permette di tutelare il passaggio di importanti beni immobiliari e finanziari senza gravosi costi e senza intaccare la ricchezza accumulata.

L’abbassamento delle aliquote, la separazione tra donazioni e successioni, e la semplificazione della dichiarazione rappresentano un significativo passo avanti verso un sistema più equo e trasparente. Le famiglie possono pianificare la successione in modo più sereno e vantaggioso, riservando agli eredi beni e liquidità senza timore di imposizioni eccessive.

Focus sulle successioni d’azienda e trust

Le successioni aziendali familiari escono rafforzate dalla nuova normativa grazie all’introduzione di regole che semplificano il trasferimento delle quote e privilegiano le continuità imprenditoriali. Anche le disposizioni relative ai trust, strumenti giuridici di pianificazione patrimoniale, sono state aggiornate per renderle più facilmente gestibili nel contesto delle nuove regole fiscali.

Norme transitorie e attenzione agli interessi

È importante sottolineare che, in caso di rettifiche o liquidazioni supplementari dell’imposta, si applica un interesse del 4,5% sulle somme dovute. Anche questo aspetto rientra nel tentativo del legislatore di disciplinare in modo chiaro il rapporto tra fisco e contribuente, evitando sorprese successive alla dichiarazione.

La nuova legge dedica grande attenzione anche ai trasferimenti d’azienda familiari, alle liberalità d’uso e alla razionalizzazione delle franchigie e degli scaglioni d’imposta, con personalizzazioni che rispettano le diverse situazioni familiari e la fascia di parentela tra defunto ed erede.

Il quadro generale che emerge dal 2025 è quello di una fiscalità sulle successioni più snella, meno gravosa e pensata per sostenere le famiglie italiane nella pianificazione e trasmissione del patrimonio familiare.

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